SUOR MARIA CIRA DESTRO -CLARISSA- (1782-1818)

Suor Maria Cira Destro

Suor Maria Cira Destro, al secolo Maria Antonia, monaca clarissa, mistica, nacque a Corleone l’11 marzo 1782. La sua vita fu caratterizzata dalla sofferenza, dall’amore per Cristo Crocifisso e da fatti straordinari, minuziosamente descritti nelle numerose lettere che il confessore e direttore spirituale, decano Benedetto Canzoneri, scriveva a Mons. Gabriele M. Gravina, allora Vicario Capitolare dell’Arcidiocesi di Monreale. Tali lettere, conservate nell’Archivio della Chiesa Madre di Corleone, parlano in primo luogo dell’eroicità con cui Suor Maria Cira esercitava le virtù teologali e cardinali e della fedeltà con cui viveva i consigli evangelici. Vengono, inoltre, descritti fatti straordinari come stimmate, effusioni di sangue, estasi, capacità di predire il futuro e di leggere nel cuore degli altri, visioni, levitazione, guarigioni, obbedienza ai comandi mentali dei Superiori, prevista espulsione di calcoli renali, dominio sugli animali, pesanti vessazioni diaboliche e svariate altre esperienze mistiche con manifestazioni di doni particolari. Ulteriori antiche testimonianze sono conservate negli Archivi dell’Arcidiocesi di Monreale e dei Cappuccini di Palermo e non mancano vari fatti ancora tramandati oralmente dai fedeli corleonesi.

Nel 1801 Suor Maria Cira entrò nel Monastero della SS. Annunziata di Corleone e divenne clarissa con la professione religiosa del 7 aprile 1804. Per le sue piaghe venne allontanata dal monastero dopo poco tempo dalla professione religiosa ma dopo alcuni anni, nel 1809, rientrò per volontà di Mons. Gravina. Continuarono le piaghe che spesso la costringevano a letto e gli eventi prodigiosi. Le monache sentivano le sue urla durante gli assalti del demonio e in molti, laici, religiosi e sacerdoti, accorrevano al monastero per affidarsi alle sue preghiere, non ultimi Mons. Severino Agraz, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Monreale, e il futuro Vescovo di Lipari, mons. Carlo M. Lenzi. Durante le sue estasi spesso le mettevano tra le mani dei fiori per presentarli al Signore come offerta e richiesta di grazie, fiori che poi suor Maria Cira riconsegnava come segno della preghiera esaudita.

Uscì ancora una volta dalla clausura, con Breve Apostolico della Santa Sede dell’aprile 1818, per motivi di salute ma soprattutto per evitare che venisse infangato l’onore del Monastero a causa dei vari tentativi fatti al suo interno per avvelenarla. Morì dopo pochi mesi nella casa paterna, in fama di santità, il venerdì 24 luglio 1818 all’età di trentasei anni, con l’assistenza di 17 sacerdoti mentre tutti i presenti iniziarono a sentire un particolare profumo che rimase inalterato anche intorno alla sua tomba per vari mesi. Nei suoi ultimi anni ella si adoperò per la fondazione del Collegio di Maria a Corleone. Sepolta nel Monastero, continuarono a verificarsi eventi prodigiosi. Si conservano tra i documenti di archivio le sue lettere, alcune delle sue profezie e vari ritratti che la raffigurano con le stimmate. Dal 1894 il corpo di suor Maria Cira Destro riposa nella Chiesa Madre di Corleone per volontà di Mons. Domenico G. Lancia di Brolo, Arcivescovo di Monreale.

(ASSOCIAZIONE CULTURALE “SUOR MARIA CIRA DESTRO”)

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