Tereza do Coração de Maria, O.C.D.

SdD Tereza Margarida do Coração de Maria OCD - Nossa Mãe-18


Cenni biografici della Serva di Dio Tereza Margarida do Coração de Maria OCD – “Nossa Mãe”
detta “Nossa Mãe”
(1915-2005)

Nacque il 24 dicembre 1915 nella città di Borda da Mata nello stato di Minas Gerais in Brasile, quinta figlia di Francisco Marques da Costa Junior e D. Mariana Resende Costa. Fu battezzata con nome di Maria Luisa nella chiesa della Madonna del Carmine il 10 febbraio 1916, i suoi genitori erano ricchi proprietari terrieri e vivevano nell’agiatezza. Ben presto i genitori, che avevano ben dodici figli, preoccupati per la formazione culturale di loro si trasferirono nello stato di San Paolo nella città di Cruzeiro, più grande e soprattutto fornita di scuole. In questo periodo, il padre che non era credente, durante una visita al Santuario Nazionale di Nostra Signora Aparecida si convertì e si avvicinò dopo tanti anni ai sacramenti. In questa occasione portò dal Santuario nella sua casa una statua della Madonna Aparecida, che fu solennemente intronizzata e dove quotidianamente si riuniva la famiglia in preghiera. Il fratello Giovanni manifestò ben presto la vocazione alla vita sacerdotale ed entrò tra i salesiani, fu ordinato sacerdote nel 1935 e nel 1967 fu eletto Arcivescovo di Belo Horizonte, capitale dello stato del Minas Gerais. Maria Luisa per ricevere una migliore formazione culturale, umana e cristiana fu mandata come interna nel Collegio Bom Conselho delle Suore della Congregazione di San Giuseppe di Chambery dove già studiavano le sue sorelle maggiori. Si distinse per il suo interesse per lo studio, la musica e altre materie. Ricevette anche una buona formazione cristiana e fece parte delle “Figlie di Maria”, fece parte anche dell’Azione Cattolica. Essendo il Collegio tenuto da Suore francesi apprese perfettamente questa lingua e lesse la “Storia di un’anima” di Santa Teresa di Gesù Bambino. Successivamente la conoscenza della lingua francese le permise di poter tradurre in portoghese diverse opere spirituali. Lesse anche le Memorie della Beata Elisabetta della Trinità. Fu attratta fin dalla più giovane età dalla spiritualità carmelitana e durante un corso di esercizi spirituali, tenuto alle collegiali, nacque in lei la vocazione alla vita claustrale del Carmelo. Vinte le resistenze paterne, il 28 maggio 1937 entra come postulante nel Carmelo di Mogi das Cruzes. Il 20 giugno, dopo appena un mese dall’entrata nel Carmelo, viene colpita da un grande dolore a causa della morte del padre. Fu un periodo di grande sofferenza per Maria Luisa, per non poter stare vicino alla sua madre e ai suoi fratelli.
Nel ricevere l’abito di novizia prese il nome di Maria Teresa del Cuore di Maria. Il periodo del Noviziato, trascorso sereno, Suor Tereza Margarida era tutta protesa nel cammino della vita religiosa e all’apprendimento della spiritualità carmelitana. Il 2 febbraio 1942 emise la professione dei voti solenni. In questa occasione la Messa fu celebrata dal fratello Giovanni e nella medesima occorrenza ricevette la Prima Comunione il fratello Flavio. L’omelia fu tenuta da Padre Ramon Ortiz, suo antico compagno nell’Azione Cattolica. Il Padre Ortiz disse alla Priora: “Ho ammirato molto l’entrata di Luisa nel Carmelo, perché lei da sola è capace di portare avanti una parrocchia!”.
Nelle sue memorie scriverà della sua professione: “Ho promesso, o Vergine del Carmelo, di imitarti sulla terra è il mio anelito. Sarò l’Ostia sempre sopra l’altare. Ho promesso, e chiedo di dare tutto. Ho promesso, sono carmelitana. E ti appartengo, o Madre, per tutta la vita. Ho promesso, silenziosa, chiedo sempre di udire la Tua voce affettuosa”.
La vita del Carmelo Mogi das Cruzes era caratterizzata da grande rigore, penitenza, silenzio e lavoro. Tanto che in una visita del Padre Silverio di Santa Teresa, Priore Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, fu deciso di attenuare questo tenore di vita. La Madre Tereza Margarida fu eletta vice-Maestra delle Novizie con la dispensa di età da parte della Congregazione dei Religiosa, perché non aveva ancora trenta anni. Compiuti i trenta anni viene eletta sotto-Priora del Monastero, fu anche portinaia e organista. Dal 1961 al 1962 fu inviata come sotto-Priora nel Carmelo di Santos.
Intanto nel 1952, per l’intervento del Card. Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta la comunità religiosa si trasferì nel nuovo Carmelo appositamente costruito presso il Santuario di Aparecida. Da vario tempo diversi Vescovi chiedevano al Carmelo di Aparecida l’apertura di nuovi Carmeli nelle loro Diocesi. Tra questi fu insistente la richiesta di Mons. João Rabelo de Mesquita, Vicario Generale della Diocesi di Campanha. Madre Tereza Margarida viene indicata e proposta per tale missione. Il Vescovo di Campanha Mons. Inocêncio Engelke decide che il monastero si aprirà nella città di Três Pontas. Si diede inizio all’obbedienza di Dio ai preparativi per la nuova fondazione anche se non aveva mai pensato di intraprendere una tale missione. Una volta deciso e a sapere che il nuovo Carmelo sarebbe stato intitolato a San Giuseppe disse: “A San Giuseppe, non posso rifiutare nulla, perché lui mai mi ha negato nulla”. Insieme a sette consorelle il 16 luglio 1962 festa della Madonna del Carmine e a 400 anni dalla prima fondazione del primo Carmelo di San Giuseppe in Avila, le monache arrivarono in Três Pontas per dare inizio alla vita claustrale nel nuovo Monastero. All’inizio la comunità abitò in una piccola casa appositamente adattata alla vita claustrale. Successivamente, il 22 gennaio 1969 la comunità si trasferì nella residenza definitiva di un Monastero di regolare osservanza claustrale. A diverse riprese fu Priora, sotto-Priora, Maestra delle Novizie.
Nella formazione non segregava mai le Postulanti e le Novizie dalla vita delle Professe. Contava su tutte le Professe per formare la vita religiosa su tutte le nuove arrivate. Nell’incarico di formatrice cercava di inculcare ad ogni formanda “l’amore gratuito di Dio e la grandezza sublime della Vocazione”. Le orientava all’apprendimento della regola carmelitana insegnando con soavità e fermezza, studiava le opere di San Giovanni della Croce e di Santa Teresa di Gesù. Contava sempre nella protezione e nell’esempio di Maria, Madre e Maestra dell’Ordine Carmelitano. Il 25 novembre del 2000 il Monastero di Três Pontas diede vita alla fondazione del nuovo Carmelo della Santissima Trinità nella città di Patos de Minas. Diede vita anche a una fraternità di Carmelitani Secolari legati al Monastero di San Giuseppe.
Intanto il Monastero diventava sempre di più un punto di riferimento per i fedeli della zona, molti si recavano da Madre Tereza Margarida per ricevere consigli, direzione spirituale e aiuto. Ben presto la gente in segno di affetto e di venerazione cominciarono a chiamarla Nossa Mãe – Nostra Madre. Possedeva una grande visione del futuro e un gran desiderio di vivere la spiritualità del Carmelo in modo vivo e attuale. Si impegnò a vivere con la Comunità i Decreti del Vaticano II, soprattutto per quanto riguarda la vita religiosa, riguardo a questo teneva corsi di aggiornamento per la Comunità dati dal Vescovo Mons. José Costa Campos e da altri sacerdoti amici del Carmelo. Altrettanto curava la formazione biblica, spirituale e liturgica per le consorelle della sua Comunità.
Con l’età avanzata pur non risparmiandosi nulla delle fatiche del Monastero e nell’ascoltare i numerosi fedeli che si recavano numerosi alla grata del Monastero per chiedere consiglio e direzione spirituale cominciarono a manifestarsi i primi sintomi della malattia polmonare che in un lento calvario di sofferenza e di donazione la porterà fino alla morte.
Scriverà nelle sue memorie: “Come è bello stare nelle mani, nel cuore di Nostro Signore, come assaporo il suo amore, la sua tenerezza!”. Se così fu nella sua vita, così fu anche nei suoi ultimi giorni dell’esistenza terrena. “Furono giorni di lungo e profondo silenzio, silenzio adoratore, silenzio riparatore, silenzio di azione di Grazia”. Così ci riferisce Madre Vania Maria, sua fedele compagna in tutte le fasi della malattia. Vediamo come arriva dolorante, ma serenamente il fine di una candela che sempre arse per il Signore, fedele testimone del suo amore. Non c’era più nulla da fare e i farmaci non davano più nessuno effetto, il suo organismo non accettava più alimenti e lentamente andava paralizzandosi. Era divorata dalla sete, ma riusciva ad ingoiare soltanto alcune gocce d’acqua. A suor Teresa di Gesù, sua infermiera, rispondeva sempre con un lieve e dolce sorriso e riusciva appena a pronunciare in segno di ringraziamento: “Figlia, Dio te ne renda merito”. Negli ultimi giorni della sua vita il confratello e amico, Padre Alberto Donizetti di Carvalho, risiedette stabilmente nella foresteria del Carmelo, per poter stare vicino a Nossa Mãe in ogni momento della sua agonia. Diversi sacerdoti furono presenti quando ricevette il sacramento dell’Unzione, finalmente si addormentò nel Signore all’alba del 14 novembre del 2005. Assistita da tutta la Comunità riunita nei pressi della sua cella che si trasformò in un Santuario, così avvenne il momento solenne del transito di Nossa Mãe.
La sua vita fu come una candela che si consuma davanti al Tabernacolo, si consumò goccia a goccia, offrendo tutto per la Chiesa, per i Sacerdoti, per l’Ordine Carmelitano, per i suoi numerosi figli spirituali che amava come la tenerezza dell’amore di Dio.
Il corpo di Nossa Mãe fu esposto alla grata del coro e fin dalle prime ore del giorno il popolo accorse a renderle omaggio. A causa della grande folle e dei numerosi sacerdoti che volevano celebrare, fu deciso di celebrare i funerali nella grande chiesa Matrice della città. La messa fu presieduta dal Vescovo Diocesano e concelebrarono numerosi sacerdoti. La bara fu portata a spalla dai fedeli e dai sacerdoti fino al cimitero dove fu sepolta, qualcuno commentò che sembrava la processione del Cristo morto del Venerdì Santo.

Biografie:
De Castro Augusta Cotta, Testemunha do Deus Amor. Madre Tereza Margarida do Coração de Maria. “Nossa Mãe, Carmelo São José, Três Pontas (MG)

Attore della Causa: Monastero San Giuseppe di Tres Pontes, dell’Ordine delle Carmelitane Scalze

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