Francisco de Paula Víctor

Venerabile Francisco de Paula Victor


Cenni biografici del Beato Francisco de Paula Victor
(1827-1905)

Il Beato Francisco de Paula Victor nacque il 12 aprile del 1827 nella Vila da Campanha da Princesa (Minas Gerais). Figlio naturale della schiava nera Lourença Justiniana de Jesus, ebbe come madrina di battesimo la sua stessa padrona donna Marianna de Santa Barbara Ferreira.
Avviato al mestiere di sarto, Victor sognava di diventare sacerdote, ma era un sogno proibito al punto che si sentì dire che il giorno in cui sarebbe diventato prete le galline avrebbero avuto i denti. Si era in pieno regime schiavista e agli schiavi, in particolare quelli neri, non solo era proibito accedere a qualsiasi incarico pubblico sia civile che ecclesiastico, ma persino di studiare.
L’aspirazione di Victor ebbe una felice congiuntura nell’aiuto della madrina-padrona e nella determinazione di mons. Antonio Viçoso, vescovo di Mariana, convinto abolizionista. Iniziato agli studi dal vecchio parroco di Campanha P. Antonio Felipe de Araujo, Victor fu ammesso al Seminario di Mariana. Qui sopportò con pazienza l’ostilità e le discriminazioni degli altri seminaristi al punto da diventare loro servitore. Uno di loro scrisse che, nonostante tutto, Victor sperava, sperava sempre. Con la sua umiltà e determinazione alla fine li conquistò tutti. Superati con indulto gli impedimenti canonici, il 14 giugno del 1851 fu ordinato sacerdote. Gran parte dei bianchi, tuttavia, non accettava che un ex schiavo nero potesse essere un prete, e rifiutava persino di ricevere da lui la comunione. Così quando il 18 giugno dell’anno successivo fu mandato a Tres Pontas con l’incarico di vice-parroco, ci fu grande sconcerto e riserve tra la popolazione.
L’umiltà e la pazienza con il sostegno vigoroso di un sconfinato amore a Gesù Cristo portarono P. Victor non solo ad essere accettato ma addirittura ad essere “idolatrato” dai suoi parrocchiani. Fu parroco di Tres Pontas per oltre un cinquantennio, cioè fino alla morte avvenuta il 23 settembre del 1905.
Fu sepolto nella sua chiesa parrocchiale, nel 1999 si procedette alla ricognizione canonica e i resti mortali furono posti in un nuovo sarcofago.
Alla cura e guida delle anime aggiunse la costruzione del Collegio “Sacra Famiglia”, in cui fu anche professore, per avviare agli studi poveri e ricchi, bianchi e neri, convinto che la cultura insieme alla fede potessero fondare una società nuova. Costruì la più grande chiesa del Minas Gerais: Nossa Senhora d’Ajuda. La carità lo contraddistinse in modo particolare, vivendo personalmente una povertà assoluta. Il diavolo lo temette come esorcista al punto da scongiurare di chiamare “quel brutto negro dalle labbra pronunciate”!
L’eredità spirituale e culturale lasciata da P. Victor costituisce la peculiarità di Tres Pontas e dei territori limitrofi, e grande è la venerazione che i fedeli gli tributano ed è da tutti sempre stato ricordato come il “santo delle cose impossibili”.

La sua beatificazione è avvenuta il 14 novembre 2015 in Tres Pontas – Stato di Minas Gerais in Brasile.

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